Indicatori biologici sterilizzazione Perossido di idrogeno

Indicatori biologici per valutare l’efficacia del processo di sterilizzazione con perossido di idrogeno vaporizzato (vH2O2)

Gli indicatori biologici sono costituiti da spore batteriche standardizzate inoculate su diversi tipi di supporto che, oltre a consentirne l’uso appropriato, emulano il processo che porta all’abbattimento della carica microbica.

Gli indicatori biologici per sterilizzazione con perossido di idrogeno si presentano come:

Dischi di acciaio, barrette ecc inoculate con le spore.
Dispositivi self-contained contenenti il dischetto con le spore e l'ampollina col brodo di coltura
Flaconcini di spore in sospensione acquosa.

Spore utilizzate:

Geobacillus stearothermophilus 7953
Geobacillus stearothermophilus 12980

Indicatori biologici APEX-Mesa

Indicatori biologici vH2O2 Crosstex

Indicatori biologici vH2O2 True Indicating

Dischi di acciaio, barrette

Sono supporti di acciaio inoculati con spore di Geobacillus stearothermophilus e usati per verificare in modo ottimale la sterilizzazione con perossido di idrogeno.

Il disco è di solito racchiuso in una bustina di carta, che va posizionata all’interno del carico e sottoposta al ciclo di sterilizzazione, durante il quale il perossido di idrogeno entra in contatto con le spore.

Al termine, il disco deve essere estratto dalla bustina e incubato per 7 giorni in Soybean Casein Digest Broth (TSB). L’eventuale intorbidimento del terreno indica la crescita batterica e quindi l’insuccesso della sterilizzazione. Sono disponibili brodi con indicatore di pH che, cambiando colore con la crescita batterica, permettono di validare un accorciamento importante del tempo di incubazione.

Indicatori biologici “self-contained” o autocontenenti (SCBI)

Una valida alternativa ai dischi è data dagli indicatori biologici “self-contained”, in cui un dischetto di acciaio con le spore è posizionato all’interno di una piccola provetta di plastica con tappo forato, assieme a un’ampollina di vetro contenente un brodo di coltura con indicatore di viraggio.

I vantaggi degli SCBI sono due: il tempo di incubazione post sterilizzazione si accorcia di molto e non vi è alcuna manipolazione delle spore dato che la strip rimane all’interno della provetta di plastica, dove viene incubata. L’indicatore deve essere posizionato all’interno del carico e sottoposto al ciclo di sterilizzazione, durante il quale il perossido di idrogeno entra in contatto con le spore. Al termine, si schiaccia la provetta rompendo l’ampollina interna, che quindi rilascia il brodo inumidendo il dischetto. Si procede con l’incubazione e la verifica dell’eventuale viraggio di colore.

Sospensioni di spore

Spore sospese in soluzione acquosa per esigenze particolari, ad esempio la verifica della sterilizzazione di medical devices sottili o dalla struttura complessa.

Si procede inoculando un’aliquota della sospensione sul campione e lasciando asciugare. L’oggetto deve essere poi impacchettato come di consueto e sottoposto a sterilizzazione. Al termine, l’oggetto va incubato in brodo di coltura per verificare l’eventuale crescita batterica.

Occorre considerare che il D-value indicato sul certificato si riferisce ai test eseguiti sulla sospensione inoculata su strip di carta e che la resistenza potrebbe cambiare in modo evidente a seconda del tipo di supporto su cui la sospensione è inoculata. Infatti, le spore possono aderire alle superfici formando addensamenti in zone che a livello microscopico risultano porose o rugose. Questo aspetto è ancora più evidente se si intende inoculare la sospensione in un liquido, i cui effetti sulla resistenza della spora possono essere del tutto inattesi.